Primal Age «The Gearwheels Of Time» (2010)

Primal Age «The Gearwheels Of Time» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Cynicalsphere »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1343

 

Band:
Primal Age
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Titolo:
The Gearwheels Of Time

 

Nazione:
Francia

 

Formazione:
Didier - vocals
Thomas - guitar
Johann - guitar
Dimitri - bass
Mehdi - drums

 

Genere:

 

Durata:
40' 56"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il metalcore nella sua forma originaria: diretto, ignorante e senza fronzoli, con poche concessioni alla melodia e molta attenzione all’essenzialità. Sono queste le credenziali di “The Gearwheels Of Time”, nuovo disco dei transalpini Primal Age, band in circolazione da ormai una decade e gruppo di punta del movimento metalcore d’oltralpe.
In attività dal 1997 al 2001, tornati a nuova vita nel 2005 ed autori dell’acclamato “A Hell Romance” nel 2007, i Primal Age sono un perfetto esempio di coerenza e dedizione al genere: cresciuti negli anni in cui il fenomeno era agli albori, specie negli States, i cinque francesi sono figliocci di gente come Madball, Earth Crisis, Sick Of It All e di tutte quelle band emerse attorno alla seconda metà degli anni ’90, di cui i nostri si sono sicuramente sfamati a colazione, pranzo e cena tutti i giorni della settimana. L’accostamento ai loro padri putativi risulta dunque inevitabile, se si prendono e si ascoltano a prima botta, ma c’è comunque da rimarcare che, nel corso degli anni, i Primal Age si siano saputi costruire una propria identità, cercando di evitare, nei limiti del possibile, ogni più diretto accostamento alle proprie fonti d’ispirazione. Nel loro sound infatti emerge una spiccata vena thrash, con quei riff spacca-ossa e quelle accelerazioni improvvise che tanto piacciono a Hatebreed, Terror e compagnia bella. Dunque, un ibrido fra hardcore old school e metalcore moderno...e qui in molti storceranno la bocca. Ma prima di gridare al “già sentito” o al rigetto categorico, lasciatevi dire una cosa: si può suonare in tanti modi e si può pure non essere l’apoteosi dell’originalità, ma se dal primo giro di lancette la testa comincia a non rispondere più al cervello ed il resto del corpo si lascia assalire dalla musica, c’è poco da fare. Significa che il lavoro merita. Con il loro mix di aggressività brutale, viscerale energia e potenza marmorea, i Primal Age sanno essere coinvolgenti e, cosa più importante, sanno convincere. Il loro genuino minimalismo non lascia scampo, dal primo all’ultimo minuto “The Gearwheels Of Time” è un pugno in faccia che scatena headbanging spontaneo, forte di un reparto strumentale capace di costruire pezzi che entrano in testa fin da subito e di una voce ruvida che sprigiona rabbia da tutti i pori. Esempio concreto di tanta grazia sono “My Dear Freedom”, in cui si inseriscono immancabili, ma sempre adatti, quei breakdown che il genere richiede; l’opener “A Fire Consumes My Heart” e la successiva “Eyes But No Sight Of Bleeding”, che i fan di Hatebreed et similia apprezzeranno di sicuro; “What Makes Us Submit Ourselves”, la cui intro di basso tutto lascia presagire, fuorchè un pezzo di una violenza così inaudita; e, per concludere, “Underworld”, che seppur presenti i nostri in un’inedita veste melodica, non fugge anch’essa all’intento dei Primal Age di radere al suolo tutto ciò che gli si ponga davanti.
Il continuo assalto frontale presentato in questi 40 minuti lascia pochi dubbi sul potenziale offerto dal combo francese. Chi ha fame dell’hardcore vecchia scuola, ma non disdegna nemmeno il metalcore moderno, qui troverà pane, o meglio, cazzotti per i suoi denti. Del resto, se gli intenti di una band appaiono immediatamente chiari, è giusto premiarla per la sua dedizione e “The Gearwheels Of Time” si prende, giustamente, un bel “bene, bravo: 7+”.

Track by Track
  1. A Fire Consumes My Heart 75
  2. Eyes But No Sight Of Bleeding 75
  3. Genetically Murderer Organism 65
  4. Symphony Of Dreams 70
  5. Nothing To Lose 70
  6. My Dear Freedom 75
  7. What Makes Us Submit Ourselves 80
  8. Underworld 75
  9. Opposite Forces 75
  10. The Dead Shell 65
  11. Hand Of Hope 65
  12. The Eternal Struggle 70
  13. Dictation Of Beauty (bonus track) 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
72

 

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